Thursday, April 19, 2007

Arrivo nel Nuovo Mondo

Salvador (città)


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Nome ufficiale: Salvador
Stato: Brasile
Coordinate: Latitudine: 12° 97′ SLongitudine: 38° 50′ W
Altitudine: 8 m s.l.m.
Popolazione:2.762.750 ab. (2006)

Salvador è la capitale dello stato di Bahia, appartenente alla regione nord orientale del Brasile.



Storia


Fondata nel 1549 a ridosso della "Bahia de todos os santos" (in italiano "baia di tutti i santi"), fu capitale del Brasile, allora colonia portoghese, fino al 1763, allorché la capitale fu trasferita a Rio de Janeiro.


Monumenti e luoghi di interesse:

L'ascensore che collega la parte bassa e la parte alta della città
Salvador merita di essere scrutata e gustata in molti suoi aspetti: nelle testimonianze architettoniche e artistiche della sua storia, ben conservate nella città alta e nel famoso quartiere Pelourinho, che raggruppa uno straordinario insieme di edifici coloniali del XVII e XVIII secolo (l'UNESCO li considera i meglio conservati delle due Americhe, tanto da aver inserito la città nell'elenco dei oro, la Chiesa Domenicana (XVII sec.) e la Chiesa di San Pietro (XVIII sec.).
Nelle vicinanze, a praça Anchieta, si trova la Chiesa di San Francesco con annesso monastero dall'affascinante cortile: è una delle chiese barocche più ricche al mondo ed ospita uno splendido San Pietro ligneo. Da visitare, nel centro della città, anche il Museo delle Arti Sacre: sicuramente uno dei preziosi dell'America Latina.
Nella piazza centrale troverete la casa de Jorge Amado, il museo-biblioteca dello scrittore brasiliano più amato e celebrato. Nei pressi potete anche visitare il piccolo Museo da Cidade, dove sono esposte interessanti opere del folclore afro-brasiliano e della religione Candomblé.
Da piazza Pelourinho si può raggiungere la Chiesa di Nossa Senhora do Rosario dos Pretos, una chiesa realizzata dagli schiavi per gli schiavi, essendo nel passato a loro preclusa la frequentazione di altre chiese.
Di sicuro rilievo per importanza storica e costruttiva, sono la Chiesa Carmelitana e l'annesso convento, realizzati nel 1585. La città Alta è raggiungibile anche utilizzando L'Elevador Lacerda, un imponente ascensore realizzato nel 1930 seguendo i canoni estetico dell'Art Deco, che sale fino a 85 m.

La Cidade Baixa rappresenta il volto più moderno e commerciale di Salvador. Qui potrete immergervi nel Mercado Modelo, il mercato artigianale più famoso della città: uno spazio pittoresco dove, oltre a contrattare ed acquistare, si può assistere e divertirsi con spettacoli di musica e Capoeira. Poco più in là si incontra la Chiesa di Nossa Senhora da Conceiçao che ospita, 18 dicembre di ogni anno, una delle più importanti processioni religiose della città. Di fronte si notano l´edificio dell´Ammiragliato ed il forte di São Marcelo, che sembra galleggiare al centro dell´antico porto. Famose sono le spiagge di Salvador, soprattutto quelle della costa settentrionale. Barra, la spiaggia della città, è nota per il clima di accoglienza e allegria che i suoi caffè e bar sanno assicurare a tutte le ore. Procedendo verso nord, s'incontrano numerosi altri lidi, qua e la costeggiati da alberghi e piantagioni di cocco. A Pituba potete avvistare jangadas e frotte, le tipiche imbarcazioni a vela dei pescatori realizzate con tronchi di legno. Piata e Itapoan (in quest'ultima il tramonto è uno spettacolo da non perdere) vengono considerate le spiagge più belle di Salvador.
Fuori città, a 80 km di distanza, si giunge a una delle regioni più belle di Bahia: Praia do Forte. Qui, su un litorale incontaminato e lungo ben 12 km (ospita, fra l'altro, un importante centro di protezione delle tartarughe marine), la sabbia è bianca e punteggiata da un'infinità di palme da cocco.
All'interno della baia di Salvador, la Bahia de Todos os Santos, si può raggiungere l'Ilha de Itaparica, splendida isola dal paesaggio tipicamente tropicale, per trascorrere una giornata rilassante fra gustare bevande e fantasiose portate di mare.




Sabato - Domenica 24-25/02/2007

L’aeroporto di Salvador si trova a circa 40 km a nord della città, sulla costa. C’è molto verde in giro: cespugli, palme, piante tropicali; si ha quasi l’impressione di atterrare in una radura nel cuore dell’Africa equatoriale. E’ il pomeriggio di sabato: il sole semicoperto dalle nuvole crea uno strano effetto di luce filtrata, una tonalità livida come durante un’eclissi o nell’imminenza di un temporale. Quest’atmosfera ambigua e trattenuta è il naturale proseguimento di quell’angoscia che aveva funestato il mio volo e di cui subivo ancora i postumi, come una solenne ubriacatura di fiele.
Un inviato dell’agenzia turistica mi accoglie per accompagnarmi all’albergo. Pensavo che all’aeroporto ci sarebbero state frotte di turisti italiani con cui socializzare, ed invece i miei compagni di volo, comprese le tre amiche che mi avevano ignorato già prima della partenza, si disperdono verso le diverse destinazioni sparse nella metropoli.
Sono l’unico viaggiatore del mio volo che ha prenotato il soggiorno con la *** Tours e sono il solo ad essere raccolto per il trasferimento all’albergo.
L’Hotel M***, 3 o 4 stelle, è una buona struttura ricettiva che ha tutto quello che serve senza lussuose esagerazioni. Non ho ben capito a quale categoria appartenga: in certi punti dell’albergo sono riportate quattro stelle, mentre nel materiale pubblicitario del tour operator è definito hotel a tre stelle.
Sono solo nella mia camera matrimoniale di cui pago il supplemento (praticamente il doppio del prezzo a persona). Ma sono sciaguratamente isolato anche nell’unica occasione di incontro: alla mattina, durante la colazione, ci sono turisti europei attorno a me, ma gli italiani sembrano aver disertato questa città e, soprattutto, il mio stesso albergo.
Ho notato solo una coppia di nazionalità italiana; ha qualche difficoltà a procurarsi la moneta locale, il real: in albergo il cambio non è conveniente. Dei due, ho l’impressione che sia la donna ad avere la “quota maggioritaria” del rapporto: lui ha un’aria tranquilla, si lascia guidare. Ad ogni modo, oltre a qualche raro scambio di saluti, non c’è interesse reciproco ad approfondire la conoscenza.
Sono abbattuto e depresso. Il pomeriggio del mio arrivo e gran parte della domenica li trascorro in camera cercando di dormire: devo recuperare praticamente due notti insonni, il jet leg e soprattutto la prostrazione conseguente alle crisi d’ansia patite durante il volo e da cui non mi sono ancora ripreso del tutto.
L’Hotel M*** si trova nel quartiere Barra, poche centinaia di metri a sud del piccolo promontorio su cui si erge “O Farol da Barra”, il Faro che ospita al suo interno un museo della Marina; un luogo pittoresco e suggestivo adattissimo ad una passeggiata romantica…se solo avessi una donna con cui farla...
Al primo piano dell’albergo c’è il locale per la colazione e una palestra con alcune macchine, sempre deserta. Uscendo sulla terrazza, si gode una splendida veduta della baia, con il promontorio del faro a sx e sotto di me l’”ondina” – come la chiamano loro - cioè il lungomare, un viale lungo diversi chilometri che nella zona della Barra prende il nome di Avenida 7 Setembro. Per qualche mattina, sconsolato, per raccogliere le idee, rimango sul solarium ad osservare il via vai delle persone sotto di me. Ci sono ragazzi sportivi, ma anche molte ragazze, che fanno jogging e persone di ogni tipo, ma soprattutto giovani e di pelle mediamente scura (la tipologia più comune in questa città che mostra chiaramente le sue radici africane).
Il traffico è abbastanza intenso ma non caotico. Sulla terrazza dell’hotel c’è anche una piccola piscina rotonda, circondata da tavoli e lettini, ma non mi sembra molto frequentata.
Sono preso dal senso di tristezza che, dalle mie parti, ti viene a fine estate, quando le ferie sono al termine e gli stabilimenti balneari in disarmo. Qui si ha la percezione fisica della Quaresima che segna la fine ai bagordi, il languore tipico di quando si doveva tornare a scuola dopo le vacanze. In giro si vedono gruppi di operai intenti a smontare le strutture allestite per il Carnaval appena concluso.
Il tempo è variabile. Nei primissimi giorni dopo il mio arrivo brevi pioggerelle inumidiscono l’aria, alternandosi a fasi di sole con nuvole; quando ci si allontana dal viale costiero, molto ventilato, principalmente di sera, il clima è afoso, quasi uguale a quello di Ferrara, in estate. Forse è una fortuna che qui il sole sia spesso filtrato dalle nuvole, altrimenti sarebbe micidiale per la mia pelle bianco latte.

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