è un (ancora) sconosciuto scrittore ferrarese. Si è laureato con il massimo dei voti e la lode in DAMS (indirizzo musicale) presso l’Ateneo di Bologna, nel 1985.
E’ una figura di intellettuale scomodo, irritante, genialmente odioso, paragonabile a quella del suo illustre concittadino, Vittorio Sgarbi, di cui è pressoché coetaneo.
Le differenze sono di trascurabile entità: alcuni milioni di euro in meno nel conto in banca; qualche centinaio di conquiste femminili e una montagna di beghe e pettegolezzi evitati; decine e decine di noiosissimi ricevimenti che è riuscito abilmente a schivare senza danno alla propria immagine, non essendovi mai invitato; alcune dozzine di libri di differenza, che non ha avuto la fatica scrivere e neppure il disturbo di controfirmare o l’obbligo di elargire gratuitamente a familiari, parenti, amici, simpatizzanti, ecc. in quanto mai pubblicati; migliaia di ore di partecipazione a programmi televisivi risparmiate, a tutto vantaggio degli spettatori conformisti, ignoranti e poveri di spirito; qualche decina di chili in più e diverse centinaia di capelli bianchi in meno.
Sopravvive con un lavoro che non gli dà alcuna gratificazione sul piano culturale e artistico e attende fiducioso che il suo talento letterario venga alfine scoperto e riconosciuto, possibilmente prima della sua morte.
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